sabato 4 settembre 2010

19. Situazioni difficili per Knopfler

In uno scenario western, al tramonto, possiamo immaginare di sentire la canzone Follow me , nella quale  Knopfler dice: 
"Okay, il prete grida/ Che stasera la Vergine salirà in cielo/ Per tutto il giorno/ Sono rimasto da solo/ E quando la campana della chiesa ha suonato/ Sono rimasto fuori sulla torre/ Nel sole che tramontava/ Ora vieni donna, seguimi  a casa/ Bene, non ho bisogno di preti/ Ma amo tutti/ E partecipo alla festa/ quindi bevo il mio vino".

In Skateaway c'è l'esclamazione "Alleluia, ecco che arriva la regina dei pattini". 
E' tipica della religione ebraica, poi trapiantata nel Cristianesimo, la parola "Alleluia":  se la scomponiamo, Allel significa Lodare (Hallel הַלְּל), Lu esprime la seconda persona plurale voi (וּ) , Jah o Yah  (יָהּ) significa Dio ed è proprio l'abbreviazione di YHWH (יהךה), il tetragramma impronunciabile che esprime il concetto del principio dell'Essere (Io Sono) cincidente con Dio stesso.

"E' stata creata in paradiso/ Il paradiso è nel mondo/ E' solo un amore al volo [...] Sai che sono stato creato per stare con la mia ragazza/ Come un sassofono è fatto per andare con la notte [...] ".
Questa suggestiva sinestesia, che insieme a molte altre compare in Expresso Love, è associata al concetto di creazione, proprio dell'ebraismo e successivamente assunto dal cristianesimo; la creazione si differenzia concettualmente dalla generazione per due punti sostanziali: 1.  chi crea (il creatore) è ontologicamente superiore a chi è creato (la creatura) e non è possibile una reversibilità fra i due
2. il creatore (l'Essere, all'infinito) crea dal nulla ex nihilo una creatura (l'ente o l'essente, al participio; cioè colui che partecipa dell'Essere cioè dell'infinito che è solo Dio); il genitore (che è un ente), invece, genera a partire dalla materia (il seme).
Una differenza fra questi due concetti fu resa dogma nei concili di Nicea I (325 d. C.) e di Costantinopoli I (381 d. C.) e rimane espressa nel Simbolo che recita, riferendosi a Gesù Cristo: "generato e non creato della stessa sostanza del Padre": perciò Cristo è Dio a tutti gli effetti, per la teologia cristiana, e se fosse stato creato non potrebbe esserlo.
Il concetto di paradiso, evocato a più riprese da questi e altri testi dei Dire Straits esprime una dimensione estranea allo spazio (l'infinito)  e al tempo (l'eterno).  Si è tentato paradossalmente di spazializzare nelle rappresentazioni il paradiso, che è divenuto un "luogo" nel quale v'è l'eterno scorrere della vita dei defunti. Paradesha è il termine originario sanscrito che esprime questo paradosso della localizzazione di ciò che è fuori dallo spazio e indica infatti un luogo superiore,  che venne in seguito compreso e mutuato anche nella nostra cultura occidentale: così, in espressione iranica, pairidaeza indicò un luogo "creato attorno"  (pairi = attorno) e (-diz = creare) che confluì nel greco paràdeisos (greco) del quale abbiamo parlato già, fino al latino paradisus, da cui derivò il sostantivo italiano paradiso.


Torniamo ora ai Dire Straits, ricordando che tutti i testi del gruppo britannico sono stati scritti da Mark Knopfler:

"Qualcuno nei corridoi è stato sentito starnutire/ Santo Iddio, potrebbe essere una malattia industriale? [...] il guardiano è stato messo in croce perché dormiva lì al suo posto [...] I lavoratori sono disgustati, depongono gli attrezzi e protestano [...] tutti sono d'accordo/ Che questi sono i tipici sintomi di una stretta economica; [...] La filosofia non serve a nulla e ancora meno la teologia/ La storia ribolle, c'è un ristagno nell'economia/ i sociologi inventano nuove parole che significanoLa Malattia Industriale[...]Due uomini sostengono di essere Gesù, uno dei due deve aver torto [...] Intanto il Gesù originale diceAvrei il rimedio immediato/ Aboliamo i lunedì mattina e i venerdì pomeriggio;/ l'altro fa lo sciopero della fame, sta morendo lentamente/ Come ha fatto Gesù a prendere la Malattia Industriale?"
(da Industrial Disease)
 In queste parole trapela uno scetticismo religioso che tuttavia fa ricorso al cristianesimo, addirittura clonandone il fondatore, ossia la divinità. Questa antitesi fra il vero e il falso Gesù Cristo evoca in qualche forma un concetto chiave della teologia cristiana, ossia le due nature nella seconda persona della Trinità, che è Dio Figlio cioè Gesù Cristo stesso: la natura divina, affermata dal Concilio di Nicea I, già citato sopra, e la natura umana, affermata dal Concilio di Calcedonia del 451 d. C.

Scrive ancora Knopfler:
"Cammini lassù su un filo sospeso/ sei una danzatrice su un ghiaccio sottile/ Non ti importa del pericolo/ E ancor meno dei consigli/ I tuoi passi sono proibiti/ Ma, conoscendo il tuo peccato/ Butti via il tuo amore agli estranei/ E la prudenza al vento [...] Ci vuole l'amore piuttosto che l'oro/ Spirito e non materia/ Per fare quello che devi/ Quando le cose che hai/ possono cadere e andare in frantumi/ O scorrere tra le tue dita come polvere".
(da Love over Gold)
 Nel Salmo 89 il salmista rivolgendosi a Dio dice "Tu fai ritornare l'uomo in polvere"; parla della polvere, quella terra rossa originaria, dalla quale deriva Adamo (in ebraico אָדָם),  che significa "fatto di terra rossa" e che designa non solo il primo ma ogni uomo: terra si dice, infatti, Adamah (in ebraico אֲדָמָה); il concetto di polvere è molto presente nella Bibbia ebraica e in quella cristiana; un altro esempio: "Solleva dalla polvere il debole, dall'immondizia rialza il povero" (Salmo 112). Si parla nei versi di Knopfler anche della prudenza che, con la temperanza, la giustizia e la fortezza, costituisce le quattro virtù cardinali, mutuate dallo Stoicismo, e così chiamate perché poste ai cardini della morale cristiana.

Dice ancora Mark:
"Ho sentito che i Sette Peccati Capitali/ E i Gemelli Terribili sono passati a farti visita/ Più grossi sono, cara/ Più ti attaccano duramente/ E tu sei sempre la stessa tu insisti/ Nello stesso vecchio campo dei piaceri/ Oh e non piove mai qui intorno/ Diluvia soltanto"
(da It never rains)

Oltre ai vizi o peccati capitali, Superbia, Avarizia, Accidia, Invidia Ira, Lussuria, Gola, qui citati compare il tema del diluvio, conseguenza del peccato dell'uomo nella teologia ebraica e cristiana: tutti conosciamo la storia di Noè, per non parlare delle altre mitologie (Utnapishtim nell'Epopea di Gilgamesh; l'Indù Puranica di Manu; il mito di Deucalione e Pirra).
Nella cultura ebraico-cristiana al peccato segue il diluvio come punizione per l'espiazione... 

Il peccato e le sue conseguenze; la distruzione e il ritorno alla polvere originaria; la "malattia industriale": abbiamo riflettuto con Mark Knopfler su queste situazioni difficili che l'esistenza sulla terra impone agli uomini di fede in prospettiva di un'altra vita oltremondana;  i Dire Straits con questi testi non analizzano propriamente un'esperienza religiosa del "male radicale" o del "peccato originale", ma ci fanno meditare insieme a loro sulle situazioni difficili che si sviluppano nell'esistenza e, infatti, Dire Straits significa letteralmente proprio situazioni difficili.
Dario Coppola

giovedì 26 agosto 2010

18. Per amore Mark trafigge il drago


"La campana della chiesa lancia il suo richiamo cercando/ di raccogliere un po' di gente per il Vespro/ Nessuno si lascia attrarre dai suoi rintocchi"

(da Lions)

 E' indubbio il riferimento religioso, in queste parole tratte da una canzone dei Dire Straits, che anticipa il tema, poi sviluppato in Tunnel of Love, della ricerca dell'altro, in questo caso la ricerca di un giovane uomo da parte di una giovane donna nel contesto dell'amore.
L'ambientazione del testo citato è suggestiva e, soprattutto, è religiosa:
sullo sfondo c'è quella preghiera che l'uomo rivolge a Dio Padre, attraverso l'orazione incessante del Cristo mediatore, nello Spirito Santo che unisce tutto e tutti col suo amore;
c'è quella preghiera che la Chiesa pronuncia di ora in ora in ogni parte della terra, per la santificazione del tempo e dello spazio, e che oggi è chiamata Liturgia delle Ore;
Nel testo di Lions dei Dire Straits campeggia, fra le ore della giornata, quella suggestiva del crepuscolo,   il momento blu del vespro quando non si sa, se guardiamo solo il cielo, in quale momento della giornata ci troviamo. I Vespri, nella liturgia quotidiana della Chiesa, sono una preghiera per ringraziare il Signore del tempo, della giornata trascorsa; un'orazione fatta di inni, salmi, cantici e intercessioni, che si conclude con il Magnificat (Cantico della Beata Vergine Maria) e, talora, con un'antifona mariana, cioè rivolta alla Madonna.

Anche nei testi dei Dire Straits ricorre spesso l'evocazione della Madonna:

"Santa Maria, i tuoi figli vengono massacrati/ E qualcuna di voi madri dovrebbe rinchiudere le proprie figlie/ Chi protegge gli innocenti?".
(da Once upon a time in the West)

E in Lady Writer:
"Proprio nel modo in cui i capelli le incorniciavano il viso/ E ricordo come ho perso la grazia di Dio/ In un altro tempo, in un altro luogo".

In questa canzone, utilizzata dalla TV come sigla di un programma dedicato alle scrittrici, Knopfler parla di un sua ex ragazza e dice:
"La scrittrice alla televisione/ Parla della Vergine Maria/ Mi faceva venire in mente te/ Speranze lasciate in sospeso aspettando un sì"; e ancora recita il testo: "Parla della Vergine Maria/ Sai che parlo di te e di me/ E della scrittrice della televisione".



In Communiqué il contenuto testuale è misterioso: non si sa se si parla del genere umano o di Mark Knopfler stesso:

"Vogliono avere una dichiarazione per amor del Cielo".


In Angel of Mercy, testo che contiene tematiche semplici sia pure prese fra l'amore, la teologia e la mitologia, leggiamo:

"Angelo misericordioso, lascia che il tuo cuore guidi la ragione/ Non voglio i tuoi soldi, voglio te invece/ Non ho bisogno di un rifiuto, no/ Angelo misericordioso, stasera fammi toccare il paradiso".

E' chiaro che Mark si rivolga ancora una volta a una donna della quale è innamorato; certamente l'immagine è misticheggiante: l'Angelo richiama anche l'elemento femminile se lo leghiamo all'annunciazione dell'arcangelo Gabriele a Maria;
si parla anche di misericordia: questo concetto dell'amore misericordioso è mistico e consiste nel rivolgere i cuori verso i miseri, quei poveri, tanto cari a San Luca, autore del terzo Evangelo, in cui è contenuto proprio  il Magnificat (Evangelo secondo Luca 1,48-55), che già citavamo a proposito dei Vespri. Nelle parole di Maria compaiono temi già espressi nel Primo Testamento (l'Antico), ad esempio nei Salmi e nel Cantico di Anna, che si trova nel Primo libro di Samuele (1Sam 2,1-10), ove ci si riferisce proprio ai poveri, agli umili.

 In un'altra canzone, Angel of Mercy, troviamo alcuni temi che evocano, ancora una volta, il Salmo 22 (23), notissimo per il suo incipit,  nei cui versi finali si parla di una ricompensa che consiste nella felicità e nella grazia: "Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;/ su pascoli erbosi mi fa riposare,/ ad acque tranquille mi conduce./ Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome [...] Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici;/ cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca./ Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita,/ e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni".
Sempre in questa canzone dei Dire Straits è evocata anche l'immagine del  drago, icona della mitologia cananea: i draghi compaiono pure nei salmi: "Tu con potenza hai diviso il mare/ hai spezzato la testa dei draghi sulle acque" dal Salmo 73 (74); "Camminerai su aspidi e vipere/ schiaccerai leoni e draghi" dal Salmo 90 (91).

Il drago non è solo presente nella mitologia ebraica ma anche in quella cristiana. E' noto il mito di san Giorgio, tratto dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, nel quale si narra di un drago, che stava in uno stagno di Selem in Libia, il quale minacciava gli abitanti che per calmarlo quotidianamente lo cibavano con le loro pecore; in mancanza di bestiame, gli furono dati in pasto dei giovani finché, un giorno, fu  estratta fra essi Silene, figlia del re, il quale offrì tutti i suoi averi per risparmiarla alla morte, suscitando nel popolo la ribellione; allora il re si rassegnò e Silene fu condotta al supplizio. San Giorgio era un eroico cavaliere che, passando presso lo stagno, venne a conoscenza della storia e si offrì per difendere Silene: egli trafisse con la sua lancia il drago, al collo del quale pregò la principessa di legargli la sua cintura ed entrambi lo portarono, come fosse un cane, a Selem. Giorgio placò quindi gli spaventati abitanti dicendo che in cambio della loro conversione, che ottenne subito, avrebbe ucciso il drago che fu così sacrificato e trascinato fuori da otto buoi.


Torniamo ad Angel of Mercy dei Dire Straits:

"Bene, c'è una luna da Peter Pan, che è la delizia del pastore/ Ho affrontato il drago a mezzogiorno, sì e ho vinto il combattimento/ Ora voglio la mia ricompensa stasera in paradiso, come mi hai promesso/ Angelo misericordioso, non c'è bisogno di allarmarsi/ Il cavaliere nella sua armatura vuole una notte tra le tue braccia/ Sai che è sincero [...] Angelo misericordioso, angelo di delizia, dammi la mia ricompensa stasera in paradiso/ E se smetterò di usare la mia spada, non mi lascerai fare ciò che è giusto/ Dolce angelo?"


Non può non affiorare alle nostre menti la leggenda di san Giorgio e il drago, scorrendo anche i testi di Knopfler certamente dedicati, ancora una volta, alla sua principessa.


Dario Coppola
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